La storia dell'intelligenza artificiale
L'intelligenza artificiale nacque negli anni '50 quando Alan Turing pubblicò lo storico articolo "Computing Machinery and Intelligence" in cui immaginava che le macchine potessero pensare.
Alan Turing ideò anche un test per verificare se una macchina può essere definita intelligente oppure no. E' conosciuto come Test di Turing.
Negli anni '50 gli elaboratori erano in grado di fare pochi calcoli ripetuti. Pertanto, gli studi di Turing erano perlopiù accademici e privi di applicazione pratica.
Dopo Turing altri scienziati e informatici studiarono l'intelligenza artificiale.
Nel 1956 John McCarthy, un ricercatore della Stanford University, usò per la prima volta il termine Artificial Intelligence (A.I.). Fu anche il primo a dare una definizione compiuta di intelligenza artificiale.
Nei decenni successivi si verificò un notevole ampliamento della potenza e velocità di calcolo dei computer, grazie alla microelettronica e ai microchip.
Tuttavia, la potenza di calcolo dei processori e la memoria degli elaboratori erano ancora insufficienti. Pertanto, l'intelligenza artificiale restava un argomento accademico.
Negli anni '70-80 gli studi sull'intelligenza artificiale si divisero in varie discipline specialistiche: computer vision, machine learning, neural network, deep learning, natural language processing, ecc.
L'intelligenza artificiale era ancora applicata per risolvere problemi giocattolo.
Nel 1997 accadde un evento molto importante dal punto di vista mediatico, il computer Deep Blue dell'IBm sconfisse il campione di scacchi Garry Kasparov tramite l'apprendimento automatico.
Fu un anno di svolta perché l'intelligenza artificiale cominciò a entrare nella sua fase matura, catturando l'interesse delle aziende e dei mass media. Smise di essere un argomento accademico.
Negli ultimi venti anni sono stati fatti molti passi in avanti. In particolar modo nel machine learning.
Oggi l'intelligenza artificiale è una tecnologia applicata in vari contesti della data science. Il settore riceve investimenti crescenti in molti ambiti sia business che militari.
Ogni organizzazione dispone di grandi volumi di dati ( Big Data ) raccolti automaticamente, quasi in tempo reale, che devono però essere analizzati.
L'intelligenza artificiale permette di scovare informazioni utili nascoste nei dati tramite il data mining.
Altre applicazioni dell'intelligenza artificiale nei nostri tempi sono i chatbot nell'assistenza ai clienti, la guida automatica nelle driverless car, gli algoritmi dei motori di ricerca, ecc.
Le macchine non sanno ancora pensare, come pensava Alan Turing, ma sono in grado imparare dall'esperienza.